Dati tecnici

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La Funicolare

Per soddisfare la richiesta di trasporto fra la base del colle e la sommità, fu realizzata fin dagli inizi del secolo una funicolare. Risale infatti al giugno 1907 la presentazione del progetto di "tranvia funicolare" da parte della Società Livornese di Trazione Elettrica ed all'agosto 1908 l'inaugurazione dell'impianto, che, allora, era integrato da una linea tranviaria collegante la funicolare al centro cittadino.  
L'IMPIANTO Superando pendenze medie del 17% , con punta al 18,4% la funicolare si sviluppa per un tracciato di 656 metri in pendenza su un dislivello di 110,9 metri. Le curve, esistenti sul tracciato, presentano raggi di curvatura compresi fra 180 e 250m.; il binario, ad una sola via, dispone di un tratto centrale di circa 20 metri, raddoppiato per permettere l'incrocio della vettura ascendente con la discendente.
CONFIGURAZIONE ORIGINARIA L'impianto originario era costituito da rotaie tipo STJ che pesavano 25 kg ogni metro ed erano fissate su traversine in legno. Rulli in ghisa erano inframezzati alle rotaie, il tutto per supportare la fune di trazione dal diametro di 22 mm che era composta da refole di fili del peso di 1,8 kg/m.La sala macchine in origine disponeva solo di un azionamento primario, senza motore di recupero. Tale azionamento, alimentato da un trasformatore CGE da 50 KW, era costituito da un motore trifase asincrono da 30KW connesso, a mezzo di giunto a frizione, al freno automatico ed al freno a mano, sistemati a monte del riduttore. A valle dello stesso era connessa la puleggia maggiore di 2,5 m. di diametro, per il comando dell'argano, su cui era avvolta la fune traente.In origine le vetture in legno con massa pari a 6.200 Kg. a vuoto e 10.000 kg a pieno carico, erano suddivise in tre scompartimenti viaggiatori da otto posti a sedere. Le piattaforme di servizio, aperte, ospitavano dieci viaggiatori in piedi ciascuna.Ogni vettura aveva un freno di servizio manuale che bloccava le vettura mediante due ganasce serranti il binario, ed un freno automatico a contrappeso, in caso di "fuga del veicolo".Esisteva un sistema di comunicazione mediante campanelli elettrici solo fra le due stazioni, le vetture, durante il viaggio, rimanevano isolate.
PRIMO AMMODERNAMENTO Nel 1972 la gestione della funicolare passò dalla Società Livornese di Trazione Elettrica al Comune di Livorno.Subito apparve evidente la necessità di intervenire sull'impianto, non tanto per Io stato di manutenzione in se stesso del materiale, quanto per l'obsolescenza dello stesso, poichè le tecnologie funicolaristiche di inizio secolo erano ormai superate.Si decise quindi di:- sostituire le pesanti vetture originarie con nuovi veicoli a carrozzeria portante (anziché cassa + telaio).- sostituire il motore trifase asincrono con un motore in CC. da 48 KW;- introdurre un riduttore chiuso della ditta Fachini, in luogo degli ingranaggi di riduzione "aperti";- utilizzare un motore Diesel VM da 60 CV azionante, attraverso un giunto meccanico, il riduttore per l'inserimento in condizioni di recupero.


L'impianto fotovoltaico

La problematica dello "Sviluppo Sostenibile", in un contesto cioè, ove il miglioramento della qualità ed affidabilità del servizio va di pari passo con la riduzione dei livelli di inquinamento ambientale è stato ed è per l'Azienda Trasporti Livornese, ATL, un "must" che va perseguendo da diversi anni.La consistente flotta di bus elettrici Gulliver della Tecnobus (10), utilizzati nel centro cittadino già su tre distinte linee, con gradimento crescente dell'utenza, ne è una valida testimonianza. Così pure né è un'ulteriore testimonianza la lungimirante politica di realizzazione di parcheggi "di scambio", ove l'utente può, oltre che utilizzare il mezzo pubblico a trazione elettrica o diesel, noleggiare una delle 25 autoelettriche PORTER della Piaggio, per entrare nel centro, con una serie di vantaggi logistici e soprattutto una emissione nulla di sostanze nocive.Innovativi sono pure, i progetti realizzati ed in corso di realizzazione di costruire una propria "autonomia energetica", basata sulle fonti rinnovabili, prima fra tutte la fotovoltaica, contribuendo con ciò al raggiungimento di uno dei parametri - obiettivo del Piano Energetico Regionale (PER) , approvato con delibera Regionale n. 1 del 18/01/2000, in atto: cioè 6 MWp di potenza installata fotovoltaica con una riduzione di CO2 pari a 2000 tonn. annue, entro il 2010.La funicolare solare, con il "suo campo fotovoltaico" da 34.8 Kw solari pari a circa 20 Kw elettrici, ora realizzato, ed il futuro campo fotovoltaico da 60 Kw solari da realizzare sui tetti dei capannoni di manutenzione, utilizzati da ATL, e destinati alla ricarica dei bus elettrici, attraverso il solito "versamento" in rete ENEL, rappresentano le prime "pietre miliari" poste in tal senso.E' chiaro che questa è una sfida per una media azienda di trasporto, quale è ATL. Vi sono state infatti non solo le difficoltà realizzative e burocratiche, da superare, ma anche le problematiche non trascurabili connesse alla gestione ed al monitoraggio sia degli impianti di produzione, che degli utilizzatori interni. D'altronde in questa fase storica di trasformazione delle aziende di trasporto, considerate lente, inette, inefficaci, obsolete nelle tecnologie applicate, questo evento vuole essere per ATL e cioè per il personale che in essa vi opera, una dimostrazione di volontà nell'essere al passo con i tempi, nel realizzare progetti ed idee, che vadano nella direzione dei propri utenti/clienti, migliorandone la qualità della vita o per lo meno contribuendo a fare ciò.L'impegno che ci aspetta nei prossimi mesi, è gravoso, in quanto che, dopo aver effettuato l'opera con leggero ritardo sui tempi previsti, (tre mesi, non dipendenti peraltro dalla nostra volontà), si dovrà ora effettuare un periodo di monitoraggio dell'impianto, al fine di ottimizzare un intervento sul piano teorico di grande spessore.Al di là, infatti, del numero di Kwh generabili in un anno (45-48000 Kwh anno), riteniamo che questo intervento abbia una grande valenza simbolica, mostrando in concreto come, anche in un contesto modesto, la volontà di raggiungere un obiettivo in tempi ragionevoli abbia costituito la spinta per un gruppo di lavoro eterogeneo, ma motivato, che ha raggiunto il target prefissato in tempi accettabili e superando composite e molteplici difficoltà. DESCRIZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO   Schema e caratteristiche pannelli solari Il "cuore" dell'impianto fotovoltaico è costituito da 348 pannelli solari, tipo Photowatt PWX100, collegati in 29 "stringhe", in parallelo, a loro volta riunite in due sottocampi di 17 e 12 stringhe ciascuno (vedi fig. 1 e 2.), installato attraverso un subfornitore della ditta SEI - Sistemi Energetici Integrati - S.r.l. di Prato, partner ATL nella realizzazione.  fig.1Figura 2- il "tetto fotovoltaico" del fabbricato servizi parcheggio  Ciascuna stringa ha poi 12 pannelli solari collegati in serie.Ogni pannello,ha misure 1335x675x45 mm. (lunghezza x larghezza x profondità), per un peso di 10,5 Kg, e produce 100Wp (watt di picco) a 24 volt (vedi fig. 3 e 4)Connessioni elettriche I pannelli raggruppati nei due sottocampi predetti fanno capo a due "raccoglitori o convogliatori" di corrente, ove è possibile anche intervenire per isolare le singole stringhe.   I due convogliatori, a loro volta, sono collegati ad un dispositivo collettore globale, collegato alla macchina inverter.Considerando la variabilità dell'insolazione alla latitudine di Livorno, variabile dai 2.39 Kwh/m2 giorno del mese di dicembre ai 6.92 Kwh/m2 giorno di luglio, si può stimare una produzione annua per Kw installato pari a 1300 -1400 Kwh. Questo significa che per i 34.8 Kw installati a Montenero si può prevedere una produzione stimata oscillante fra 45,2 e 48,72 Mwh annui.Macchina Inverter  Si è installato un gruppo di conversione DC/AC per impianto fotovoltaico da 36 kW, costruito dalla Elettronica SANTERNO S.p.A.Il gruppo di conversione DC/AC (inverter) è a commutazione forzata ed è progettato per il trasferimento in rete AC trifase 50 Hz, in bassa tensione (380v) , dell'energia prodotta dal campo fotovoltaico.Il generatore fotovoltaico è collegato alla rete elettrica locale in bassa tensione 380 V: è presente un dispositivo d'interfaccia (DV604). L'alimentazione ausiliaria dell'inverter è fornita direttamente in loco: 230 Vac.